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L’estate del Gasometro, gli affetti stabili e divagazioni sul look.

18 Luglio 2024

L’estate sublimata nel paesaggio surreale della Riva Ostiense. L’estate da trascorrere in città, con le sere calde di inizio luglio accarezzate dal Ponentino e le sensazioni sospese sulla silhouette di architetture mitiche che si accendono tra installazioni luminose, la musica elettronica di Giorgio Moroder, le occupazioni quotidiane e quella certezza che ci accompagna dall’inizio: il Gasometro.

Ancora, ancora e ancora, perché questo monumento è il nostro Colosseo, il segno di una contemporaneità appena passata eppure in divenire. È l’emblema dell’archeologia industriale del Novecento da cui possiamo imparare il gioco delle composizioni spaziali e la danza armonica tra struttura e uomo, il sogno elettrico che a volte vorremmo rivedere in funzione, lo scheletro esposto di un gigante che ha servito Roma nei suoi giorni più duri e oggi riposa disteso sul cielo aperto verdeazzurro della sponda sud del Tevere.

Da qualche mese gli abbiamo dedicato un nuovo gioiello e ci sembra che questa stagione, con le sue prospettive dilatate e tese verso coste scintillanti e paradisi carioca, sia quella giusta per raccontarlo; per celebrare chi resta, per ricordare a chi va il posto degli affetti stabili. E anche perché disegnarlo ci ha riportato sulle tracce di quell’amore che tanti anni fa ha definito per noi un momento cruciale e che oggi è alla base del nostro lavoro.

Il girocollo Gasometro è una forma classica della gioielleria, una collana semirigida che abbracciando quasi senza sfiorarlo il profilo del collo, serpeggia sinuosa sul décolleté. Cerchio e curva, unendosi, si aprono in un passaggio metafisico dalla doppia alla terza dimensione. Le travi, da sostegni e raccordi, diventano pura decorazione, le tremila tonnellate di ferro dell’originale si sublimano nell’idea della leggerezza di un’occasione. A voi quando indossarla: sull’opzione più facile di un lungo per la sera, sull’intramontabile, ordinatissimo, passe-partout del tubino nero, su jeans e maglietta bianca, senza make-up e con i capelli un po’ arruffati; perché no, per un aperitivo in spiaggia, come un portafortuna, un affetto urbano da cui proprio non riuscite a separarvi… come noi.